Guardia Giurata

Guardia particolare giurata

Una guardia particolare giurata (comunemente conosciuta come guardia giurata[1][2], in acronimo GPG), in Italia, indica una guardia di sicurezza privata che opera nel campo della vigilanza privata in possesso di un apposito decreto di nomina rilasciato dalle autorità statali competenti.

Cenni storici

Una prima regolamentazione in tema fu quella di cui alla legge 21 dicembre 1890 n. 7321 che all'art. 45 stabiliva:

« I comuni, i corpi morali e i privati cittadini possono destinare guardie particolari alla custodia delle loro proprietà, le guardie particolari devono possedere i requisiti determinati dal regolamento, essere approvate dal prefetto e prestare giuramento innanzi al pretore. I loro verbali nei limiti del servizio cui sono destinate, faranno fede in giudizio sino a prova contraria. »


La disciplina venne successivamente raccolta nel TULPS emanato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e dal relativo regolamento di esecuzione (regio decreto 6 maggio 1940, n. 635 Approvazione del regolamento per l'esecuzione del testo unico 18 giugno 1931, n. 773 delle leggi di pubblica sicurezza.) ancora oggi vigenti.

Disciplina normativa

La normativa generale in materia è costituita da:

  1. Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Regio Decreto 18 giugno 1931 n. 773, artt. 133 a 141);
  2. Legge 19 marzo 1936, n. 508 ("Conversione in legge del Regio Decreto-Legge 26 settembre 1935 - XIII n. 1952, concernente la disciplina del servizio delle guardie particolari giurate") (artt. 1 a 6);
  3. Regio decreto legge 12 novembre 1936, n. 2144 ("Disciplina degli istituti di vigilanza privata)" (artt. 1 a 6);
  4. Regolamento per l'esecuzione del Testo Unico delle Leggi di Pubblica sicurezza, approvato con Regio Decreto del 6 maggio 1940, (artt. 249 a 260);
  5. Decreto del Ministro dell'interno del 1º dicembre 2010 n. 269.

La qualifica viene ottenuta a seguito dell'emanazione di un decreto rilasciato dal prefetto, che ha validità biennale. Il titolo di "guardia particolare giurata" è soggetto a rinnovo ogni due anni previa verifica delle autorità di pubblica sicurezza preposte della persistenza dei requisiti psicofisici, attitudinali, nonché legali. Esse, ai sensi del R.D. 6 maggio 1940 n. 635, devono prestare inoltre apposito giuramento[3] e sono tenute a portare la divisa o, in casi particolari, il distintivo. Tali oggetti devono essere comunque approvati dal prefetto previa domanda del datore di lavoro che le abbia ingaggiate.[4] Dopo aver ottenuto il decreto di nomina, le GPG sono tenute a prestare giuramento innanzi al prefetto[5] o a un funzionario da questi delegato. Alle GPG tuttavia non compete alcun di tipo di tutela sulle persone, la cui incolumità è onere e prerogativa esclusiva dell'autorità di pubblica sicurezza.[6]

Le guardie giurate hanno generalmente come datore di lavoro un istituto di vigilanza privata, ma anche aziende private ed enti pubblici, ed il rapporto di lavoro è regolamentato da apposito CCNL. È comunque necessario che siano in possesso di licenza prefettizia[7] ed il loro operato è sottoposto alla vigilanza della questuracompetente.[8] Eventuali regolamenti provinciali posso stabilire disposizioni sulle modalità del servizio e le dotazioni. Secondo l'art. 133 del TULPS inoltre gli enti pubblici, gli altri enti collettivi e i privati possono destinare guardie particolari alla vigilanza o custodia delle loro proprietà mobiliari o immobiliari. Possono anche, con l'autorizzazione del prefetto, associarsi per la nomina di tali guardie da destinare alla vigilanza o custodia in comune delle proprietà stesse. La giurisprudenza della cassazione ha altresì evidenziato come le suddette guardie abbiano, tra l'altro, facoltà di stendere verbali riguardo al servizio cui sono destinate, ai sensi dell'art. 255 del regio decreto 6 maggio 1940 n. 635, nonché l'obbligo di cooperare con l'autorità di polizia, nei casi previsti dalla legge.[9]

Alle GPG dipendenti da istituti di vigilanza privata, da enti privati o da enti pubblici che svolgono la loro attività per la salvaguardia e la vigilanza dei beni mobili ed immobili, viene riconosciuta la figura giuridica di "incaricato di pubblico servizio" (ai sensi del decreto legge 8 aprile 2008 n. 59 - convertito in legge 6 giugno 2008 n. 101 - che ha modificato l'art. 138 del TULPS).

Ai sensi del decreto del Ministero dell'Interno 6 ottobre 2009, le guardie giurate possono essere impiegate in strutture di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi tramite l'Istituto d'appartenenza. Da NON confondere con gli addetti ai servizi di controllo (cosiddetti "buttafuori"), ai quali spetta unicamente la funzione di osservare e riferire ogni singola situazione potenzialmente nociva alla autorità di PS.[10] Riguardo l'orario di lavoro il decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 ne ha sottratto la regolamentazione generale di cui al d.lgs. 8 aprile 2003, n. 66, per cui la materia è regolata dal relativo CCNL.

Infine, il decreto del Ministero dell'Interno 28 dicembre 2012, n. 266 ha inoltre sancito la possibilità di impiegare professionisti della sicurezza privata (il decreto parla di guardie giurate) su navi mercantili italiane, a tutela dell'imbarcazione stessa e del carico trasportato. Vengono inoltre disciplinate le modalità di detenzione e trasporto delle armi sia a bordo della nave che sulla terra ferma.[11]

Legislazione regionale

La Regione Lombardia con legge regionale 9 dicembre 2013 n. 18 ha disposto che i gestori dei servizi di trasporto pubblico, nonché l'ente locale competente territorialmente, possano affidare alle guardie particolari giurate le attività di controllo, prevenzione, contestazione e accertamento, sulla osservanza delle disposizioni per la cui violazione è prevista una sanzione amministrativa (per esempio la sanzione relativa alla mancanza del titolo di viaggio dell'utente).[12]

Requisiti

I requisiti richiesti sono indicati dalla legge e nello specifico dall'art 138 del TULPS e sono:

  • essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell'Unione europea;
  • avere raggiunto la maggiore età ed avere adempiuto agli obblighi di leva;
  • sapere leggere e scrivere;
  • non avere riportato condanna per delitto;
  • essere persona di buona condotta morale;
  • essere munito della carta di identità;
  • essere iscritto alla cassa nazionale delle assicurazioni sociali e degli infortuni sul lavoro.

Il decreto del Ministero dell'Interno n. 269 del 1º dicembre 2010 - entrato in vigore nel marzo del 2011 - ha introdotto nuovi requisiti e caratteristiche minime necessarie, dettando disposizioni valevoli su scala nazionale, come ad esempio per ciò che concerne il trasporto valori. La norma, tra l'altro, fissa inoltre limiti più severi per l'acquisizione della licenzia prefettizia, impone sistemi di sicurezza più accurati per le centrali operative, dispone aggiornamenti professionali per gli operatori e obbliga gli istituti a dotarsi di auto di servizio con faro brandeggiante.[13]

Il giuramento

La formula del giuramento previsto dal R.D. 635/1940 è stata modificata con D.P.R 4 agosto 2008, n. 153. Attualmente recita:

« Giuro di osservare lealmente le leggi e le altre disposizioni vigenti nel territorio della Repubblica e di adempiere le funzioni affidatemi con coscienza e diligenza, nel rispetto dei diritti dei cittadini. »

Il giuramento viene pronunciato dinnanzi al prefetto o suo delegato con tanto di verbale. Essa è stata modificata in quanto la normativa italiana si è adeguata al diritto comunitario, considerando il fatto che da alcuni anni, per ottenere il decreto di nomina, è necessaria la cittadinanza europea e non più quella italiana. Tecnicamente, infatti, una guardia particolare comunitaria non di cittadinanza italiana non avrebbe potuto giurare fedeltà al Capo dello Stato italiano

Funzioni e poteri 

La guardia giurata esercita attività di sorveglianza e vigilanza nonché alla tutela e custodia di beni - mobili e/o immobili - appartenenti a persone fisiche, a soggetti di diritto privato o anche ad enti pubblici. A seguito di un preciso iter formativo e il superamento di una selezione con esame finale, ai sensi della legge 189 del 2004, può anche essere nominata guardia zoofila.

Essa tuttavia non può operare a tutela delle persone, funzione che, secondo la legge italiana, è di esclusiva competenza delle forze di polizia italiane indicate nella legge 1º aprile 1981 n. 121; solitamente non possono essere ritenute pubblici ufficiali, ma possono comunque acquisire tale status in specifici casi previsti dalla legge, come ad esempio le GPG che, per conto di associazioni strutturate a livello nazionale ed enti regionali, si occupano della vigilanza ambientale, zoofila, ittica o venatoria, in questi casi però, è necessario frequentare specifici corsi di specializzazione e superare il relativo esame dinnanzi una commissione regionale. Inoltre le GPG, se poste a tutela di immobili o di beni rivestono la qualifica di incaricato di pubblico servizio.[14] Hanno facoltà di redigere dei verbali in relazione al servizio cui sono destinate, che fanno fede in un eventuale processo fino a prova contraria. Esse hanno inoltre titolo al rinnovo di porto d'armi a tassa ridotta.[15] Hanno l'obbligo giuridico, se richiesto, di collaborare con gli ufficiali e gli agenti di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria, ai sensi dell'art. 139 del TULPS:

« Gli uffici di vigilanza e di investigazione privata sono tenuti a prestare la loro opera a richiesta dell'autorità di pubblica sicurezza e i loro agenti sono obbligati ad aderire a tutte le richieste ad essi rivolte dagli ufficiali o dagli agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. »

Le GPG che effettuano scorte valori per conto un istituto di vigilanza privata con l'auto di servizio sono esentate dall'obbligo di cintura di sicurezza, così come sancito dal codice della strada italiano, in modo che le cinture non ostacolino un'eventuale pronta discesa dal veicolo.[16]

Porto d'armi

Lo stesso argomento in dettaglio: Licenza di porto d'armi in Italia.

Riguardo alla licenza di porto d'armi, concesso alle G.P.G. per difesa personale nonché per esigenze di servizio, valgono le stesse regole per le licenze di difesa personale rilasciate ai privati cittadini (vi è solo il beneficio della riduzione dell'ammontare dell'apposita tassa governativa[17]). Essa da diritto al porto dell'arma comune,[18] anche fuori servizio, su tutto il territorio nazionale, con le particolari limitazioni imposte dalla legge. La durata della licenza è biennale.[19] La licenza di porto di fucile per difesa personale, invece, è rilasciata solo nel caso in cui le GPG abbiano particolari esigenze di servizio.

Seppur la maggior parte delle guardie giurate, oltre al decreto di nomina abbiano anche la licenza di porto d'armi, l'associazione dei due titoli non è automatica, in quanto alcuni servizi particolari (tipo la vigilanza negli aeroporti) richiedono specificatamente la vigilanza non armata, per cui, in questi casi, il porto d'armi non viene rilasciato a quelle GPG che svolgono esclusivamente quel dato servizio.

Competenze

Rientrano, in particolare, nei servizi di sicurezza da svolgersi a mezzo di guardie particolari giurate, salvo che la legge disponga diversamente o vi provveda la forza pubblica, le attività di vigilanza concernenti:[20]

  • la sicurezza negli aeroporti, nei porti, nelle stazioni ferroviarie, nelle stazioni delle ferrovie metropolitane e negli altri luoghi pubblici o aperti al pubblico specificamente indicati dalle norme speciali, ad integrazione di quella assicurata dalla forza pubblica;
  • la custodia, il trasporto e la scorta di armi, esplosivi e di ogni altro materiale pericoloso, nei casi previsti dalle disposizioni in vigore o dalle prescrizioni dell'autorità, ferme restando le disposizioni vigenti per garantire la sicurezza della custodia, del trasporto e della scorta;
  • la custodia, il trasporto e la scorta del contante o di altri beni o titoli di valore; nonché la vigilanza nei luoghi in cui vi è maneggio di somme rilevanti o di altri titoli o beni di valore rilevante, appartenenti a terzi;
  • la vigilanza armata mobile e gli interventi sugli allarmi, salve le attribuzioni degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza;
  • la vigilanza presso infrastrutture del settore energetico o delle telecomunicazioni, dei prodotti ad alta tecnologia, di quelli a rischio di impatto ambientale, ed ogni altra infrastruttura che può costituire, anche in via potenziale, un obiettivo sensibile ai fini della sicurezza o dell'incolumità' pubblica o della tutela ambientale.

Rientra altresì nei servizi di sicurezza complementare la vigilanza presso tribunali ed altri edifici pubblici, installazioni militari, centri direzionali, industriali o commerciali ed altre simili infrastrutture, quando speciali esigenze di sicurezza impongono che i servizi medesimi siano svolti da guardie particolari giurate.[21]Possono essere adibite inoltre al controllo, vigilanza e accertamento del divieto di fumo nei locali pubblici sancito dalla legge 16 gennaio 2003 n. 3. In questo caso devono però essere adibite a tale servizio, così come riportato nella circolare 17 dicembre 2004 del Ministero della Salute e dalla Conferenza Stato-Regioni del 16 dicembre 2004, svolgendo quindi funzioni di polizia amministrativa.[22][23] Inoltre, il decreto del Ministero dell'Interno 28 dicembre 2012, n. 266 ha sancito la possibilità di possibile guardie giurate che lavorino presso un istituto di vigilanza privata accreditato, su navi mercantili italiane, a tutela dell'imbarcazione stessa e del carico trasportato. Vengono inoltre disciplinate le modalità di detenzione e trasporto delle armi sia a bordo della nave che sulla terra ferma.[11] La circolare del Ministero dell'interno, Dipartimento della pubblica sicurezza del 19 ottobre 2013.[24] detta disposizioni di attuazione del decreto del 2012.

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